venerdì 9 gennaio 2009

Musa, quell'uom...

Capita talvolta, per circostanze impreviste e imprevedibili, che ogni sensazione appaia più nitida al punto tale da dover ridefinire nel proprio vocabolario personale termini quali gioia e dolore, tristezza e allegria, vergogna e orgoglio, coraggio e paura, come se mai fossero state provate prima di allora.
Appare improvvisamente chiaro che per compiere gesti apparentemente banali e tutt'altro che eclatanti occorra un eroismo inenarrabile. Piccole gesta che farebbero tremare le quattro vene dei polsi ai miti statuari.
A volte venti maligni ci spingono via lontano e dispersi proprio quando la meta sembrava avvicinarsi e il lungo viaggio assume così nuovi contorni, nuovi percorsi, nuovi pericoli. Quando la nostra prospettiva viene radicalmente sconvolta ci è difficile riconoscere anche gli oggetti più familiari.

Resta la consapevolezza della difficoltà espressiva, qualche rimorso, tanti rimpianti, saluti da distribuire discretamente, una scorta di buoni auguri, scarpe impolverate e ancora tanta voglia di andare avanti.