domenica 27 agosto 2017

Torna a casa. Caga. Lavati. Dormi. Svegliati. Scrivi un curriculum vitae.

È ancora agosto, aspetta settembre che tutti tornano dalle ferie. Io non sono in ferie, mannaggia la miseria. Porta un curriculum vitae per un posto senza qualifica per il quale non è richiesta esperienza. Partecipa a un bando che entrerà a regime tra due anni. Parla con quello. Mantieni un alto profilo, mostrati intraprendente, fatti notare. Mantieni un basso profilo, non dare fastidio, non dare nell'occhio. Troppe esperienze, troppe esperienze sconnesse, troppo poche esperienze, nessuna qualifica. Mi serve un ragazzetto giovane, solo per qualche mese. Sei ancora giovane. Perché non finisci l'università? Non perdere tempo con l'università. Esprimiti. Scrivi bene, dovresti scrivere. Non esporti, la città è piccola. Ormai ti conoscono tutti. Non ti conosce nessuno. Fai conoscenze. Inserisciti. Fatti valere. Stai calmo. Ho saputo da un'amica che conosce uno che lavora lì. Non cercare scorciatoie. Mantieniti attivo. Non sprecare energie in attività senza scopo. Esci. Non stare sempre in giro.
Compra una birra dal kebabbaro e bevila in piazza. Sii sensibile verso l'eterno insoddisfatto che già ha tutto. Guarda cosa proiettano le persone sullo schermo dell'insieme di tutti gli inferni privati. Cambia canale. Sei indifferente. Sei troppo sensibile. Sei troppo empatico. Sei antisociale. Discuti dei problemi del mondo e dell'umanità. Sciroppati tutte le visioni e le soluzioni che senti, è la democrazia. Pensa a te. Sei egoista. Sei sempre distratto. Che ti frega della sensibilità di quello. Che ti frega dei problemi del mondo. Finisci la Peroni, torna a casa. Caga. Lavati. Dormi. Svegliati. Scrivi un curriculum vitae. Che hai fatto nella vita? Tanti errori, tanti errori, tanti errori. Tienitelo per te. La città è piccola.

lunedì 14 agosto 2017

La sparizione delle cicale

Nell'agosto del 2017, al centro della città, mancavano, misteriosamente e nel disinteresse generale, le cicale. Nel caldo della notte solo qualche grillo indefesso contendeva il silenzio agli innaffiatori automatici delle piazze. Le formiche avrebbero vinto per forfait e questa cosa, personalmente, non mi andava per niente a genio.

domenica 13 agosto 2017

Poche stelle, sempre quelle.

E la notte il cielo su questa città resta brutto, poche stelle, sempre quelle, e un bagliore sinistro artificiale, la testa buttata sulle spalle, la fronte arricciata, mentre butti giù l'ultimo sorso caldo di una Peroni grande, o mentre ti fanno un pompino che non finisce più, il tuo cazzo irritato che brucia, o mentre ascolti per l'ennesima volta le solite chiacchiere di chi ha visto il mondo e non ha mai parlato con nessuno. E poi è l'alba, la luce dietro questi monti troppo bassi, qualche colonna di fumo, e anche oggi farà caldo, fata morgana sull'asfalto stanco, all'automatico compri una marca di tabacco che non fumi abitualmente, la colla tiene insieme tutti gli aspetti di una esistenza, e il cielo su questa città resta brutto.