martedì 17 gennaio 2017

Analisi #324

Dall'involuzione sociale consegue l'involuzione dell'individuo. L'esperienza plasma, i principi si dimenticano. L'opposizione individuale, implicitamente variabile, è debole. L'individuo involuto non è in grado di organizzare opposizioni corali. L'idea di "individuo modello" è romantica e mal si adatta alla complessa variabilità interindividuale. Il "modello" stesso è semplificazione e si presta a falsificazione. Il mio stesso giudizio di merito involuzione/evoluzione merita approfondimenti. La complessa rete di interazioni è il determinante dei cambiamenti: nel suo complesso sfugge all'osservazione, ma con approssimazione può essere schematizzata la rete di interazione individuo-altri. Un lavoro straordinario può modificare a questo livello il singolo individuo portandolo a un cambiamento: è comunque una modifica apportata dalla società all'individuo. In uno scenario paradossale, una società che vuole modificarsi potrebbe agire in modo corale su ogni singolo individuo modificando così se stessa come insieme di individui. In uno scenario concreto, un individuo straordinario può agire sul suo insieme di interazioni. La straordinarietà consiste nel non farsi modificare e implica la presunzione di essere nel giusto. Come può l'individuo ordinario modificare l'ambiente? O, ponendolo come obiettivo minimo, come può l'individuo ordinario non farsi modificare da un ambiente sfavorevole?