mercoledì 2 novembre 2016

Parafrasi e omaggio (Analisi #356)

Oggi in Italia non esiste una vera opposizione al Potere, se non piccoli e deboli gruppi che non solo non rappresentano alcuna preoccupazione per il Potere stesso, ma troppo spesso colpiscono un po' a casaccio, perché non hanno memoria.
Chi nel passato ha condiviso il potere con il Potere è stato premiato per il "senso dello stato" dimostrato. Qualche nome è stato fatto e in definitiva si è compiuto il vero Colpo di Stato.
Non siamo più eredi di nessuno, neanche di chi non era già più erede di nessuno e avrebbe voluto ricominciare da capo, senza riuscirci, come non ci riusciamo noi.
Noi non sappiamo. Non solo perché la ricostruzione di ciò che avviene intorno a noi è più ardua che nel passato, non solo perché di interventi giornalisti e politici degni di attenzione se ne trovano sempre meno.
Non non sappiamo, non solo perché ci è venuta sempre meno l'abilità di coordinare fatti anche lontani e di mettere insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, ma soprattutto perché abbiamo svenduto la nostra volontà di sapere.
Fino a quando continueremo ad autocondannarci all'ignavia, possiamo soltanto continuare a riperterci quanto ci dispiace e a venerare le nostre icone totemiche, uccidendole ogni volta un'altra volta o al più, come io adesso, possiamo abusare di parole in avanzato stato di decomposizione, riconoscibili solo dai parenti più stretti.

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