giovedì 19 maggio 2016

Pionieri

State attenti a girare di notte per le Case Popolari, potreste incontrare un pioniere.
E' quello che mi è successo proprio stanotte.
Protesa dalla sua finestra a piano terra, un'anziana signora, non ancora centenaria ma in procinto di diventarlo, mi chiama insistentemente scambiandomi per un non ben precisato "guardiano".
Conosco la signora, e la signora conosce me da quando sono nato. Escludendo i miei parenti, chi sono le persone che mi conoscono fin da quando sono nato? E' da ieri notte che me lo chiedo, non riesco a farne un elenco. Forse è rimasta solo lei.
La verità, che come spesso accade non è poetica, è che "noi bambini di 30 anni fa" ricordiamo bene la signora: ogni volta che giocavamo, fosse a pallone, fosse a nascondino, fosse a campana, fosse a un due tre stella, lei si affacciava alla finestra, protesa proprio come stanotte, e ci cacciava via. Le davano fastidio le nostre grida. Della signora so anche che ha uno di quei cognomi che finiscono con "-in", a ricordo delle sue origini venete, e che vive sola da molti molti anni.
La signora è molto agitata, mi avvicino per capire cosa le succede. Nel suo mondo ormai immaginario, due bambini sono entrati in casa sua e si sono addormentati nel suo letto. Lei è molto preoccupata, non solo perché "il padre li starà cercando", ma anche perché "qui dormono tutti, solo io non riesco a dormire".
La signora inizia a parlare, mescolando insieme visioni e ricordi. "Sono qui a Latina dal '32, sai?"
Resto una buona mezzora sotto la sua finestra a sentirla. Non so se ha parenti, figuriamoci se so come rintracciarli. Nessun altro vicino interviene. Comincio a valutare l'ipotesi di chiamare il 118.
Una cosa è sicura: la signora non può restare affacciata alla finestra a piano terra, nel cuore della notte, a chiamare immaginari guardiani che l'aiutino.
A me capita di rincasare tardi, di solito di notte alle case popolari non si incontra nessuno per strada, se non qualche alcolizzato. Ultimamente sono comparsi gli eroinomani: sono una presenza nuova nel quartiere, per quanto strano possa sembrare a chi abita nei quartieri migliori, finora qui i tossici non giravano, li abbiamo scampati nei terribili anni '80 e invece sono comparsi proprio ora, nel 2016. Giusto da qualche mese.
Di solito non si incontrano pionieri notte tempo al nicolosi. Stanotte mi è andata bene. E anche alla signora, direi.
Alla fine riesco a convincere la signora a rientrare in casa: ho telefonato al padre dei bambini, sta arrivando a prenderli, non appena arriva suonerà al citofono, "è meglio che sta dentro signora, è umido". Rientra, resto una decina di minuti nei pressi per accertarmi che non torni fuori.
Sono ancora preoccupato, non mi è bastato accertarmi che stamattina la signora stesse bene.
Ho 37 anni, sono nato a Latina da due genitori nati a Latina, e non conosco nessun altro latinense figlio di due latinensi. Forse tra i bimbi dell'asilo ce ne sarà finalmente qualcuno, non lo so.
Per quanto ne so, sono l'unico latinense "purosangue".
Strano che un latinense purosangue sia comunista.
Del resto è strano che una città che dice di essere così attaccata alle sue recentissime origini lasci l'unico quartiere davvero storico della città nel più totale degrado.
E in questi giorni in cui ognuno espone la sua visione di Latina, sicuramente qualcuno avrà preparato un intenso discorso intriso di retorica sui pionieri e sui padri fondatori di questa città.
Tranquilli, tengo d'occhio io la signora.

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